Intesa Sanpaolo vuole comprare Ubi
Messina: “Nuovo capitolo di storia, previste 2500 assunzioni”
"L'operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo Gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario - Intesa Sanpaolo e UBI Banca - per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva". Così l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha commentato l'offerta di scambio lanciata su Ubi, che "segna una innovazione rilevante nella nostra strategia degli ultimi anni". Una volta uniti i due istituti, si creerebbe una banca in grado di raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022, distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili con la previsione di un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021, di accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti e di confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%. "Siamo convinti che nel nuovo scenario del sistema bancario europeo degli anni '20 sia necessario guardare avanti e porsi nuovi obiettivi", ha aggiunto Messina, secondo cui "la nostra Banca si è sempre distinta per lungimiranza". Grazie alla capacità reddituale e alla solidità patrimoniale la banca che nascerà dall'aggregazione potrà garantire "30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi 3 anni a sostegno dell'economia italiana", "aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della Green Economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy", "puntare sull'ingresso di giovani nel nuovo Gruppo grazie a un programma di 2.500 assunzioni, per promuovere il cambio generazionale e sostenere l'occupazione".
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