Il 25 gennaio di 60 anni fa la morte a Olbia del calciatore Bruno Nespoli
Fatale per il 22enne portiere biturgense lo scontro di gioco con un attaccante avversario
Esattamente 60 anni fa, il 25 gennaio 1960, moriva Bruno Nespoli, giovane portiere di calcio nato e residente a Sansepolcro. Aveva compiuto 22 anni un mese e mezzo prima (essendo nato il 5 dicembre 1937) ed era un promettente calciatore che, dopo aver militato con il Sansepolcro in D, era passato alla Castiglionese in Promozione, all'Arezzo in C e all'Olbia in D, perchè nella città sarda svolgeva il servizio di leva. E' il 24 gennaio e nel pomeriggio di quella domenica l'Olbia gioca in casa contro la Carrarese: al 35' del primo tempo, lo scontro involontario di gioco fra Nespoli e l'attaccante avversario Noris Scamos; il giovane portiere biturgense riporta la frattura della base cranica con commozione cerebrale e morirà nella notte, quando da poco è iniziata la giornata del 25. Le foto di allora mostrano un autentico fiume di gente, lungo via Niccolò Aggiunti, ai funerali che si tennero nella chiesa di San Francesco, con il picchetto dell'Esercito. Ancora oggi, a Olbia il ricordo di Bruno Nespoli è forte: è considerato un simbolo e un grande esempio per i giovani che si avivcinano al calcio. A lui è intitolato lo stadio di Olbia e anche quello di Arezzo che si trova nel Villaggio Dante, dove lui era solito allenarsi. Nel settembre del 2018, l'agenzia Saturno Comunicazione ha inteso ricordare la figura di questo sfortunato giocatore anche nella città di origine, Sansepolcro, con l'apposizione di una lapide commemorativa al centro della tribuna dello stadio Buitoni; la lapide riporta la stessa toccante dedica a suo tempo incisa in quella collocata nello stadio di Olbia e oramai usurata dal tempo. La Saturno Comunicazione ha allora fatto realizzare due copie identiche della stessa lapide, una per lo stadio Buitoni e l'altra per lo stadio di Olbia. Significativa la frase conclusiva che è stata incisa: "Resta l'imperituro ricordo del tuo dolce sorriso che si perpetua fra gli splendori di Dio".
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