Diga di Montedoglio, iniziati i lavori di rifacimento del muro di sfioro
Caprini (Eaut): "Entro ottobre l'invaso tornerà a posto"
Anno nuovo anche per la diga di Montedoglio. Finalmente, si lavora! La consegna del cantiere alla Krea Costruzioni di Terni – come si ricorderà – era avvenuta in ottobre, ma soltanto dopo le recenti festività sono state risolte le ultime incombenze burocratiche relative alle autorizzazioni. Da qualche giorno, quindi, la ditta sta operando fattivamente sul muro di sfioro, tre conci del quale avevano ceduto in quella serata del 29 dicembre 2010 che tanta apprensione aveva generato fra la popolazione dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra. “La prima operazione, come ovvio, è costituita dalla completa demolizione della parete – ha dichiarato Domenico Caprini (nella foto), presidente di Ente Acque Umbre Toscane – che comporterà un paio di mesi, dopodichè si passerà alla costruzione di quella nuova. Entro ottobre, in linea con i tempi stabiliti, l’invaso sarà a posto, anche se a pieno regime non tornerà alla portata massima di quasi 150 milioni di metri cubi di acqua che aveva fino a nove anni fa. Il muro che verrà eretto avrà un’altezza inferiore di un metro rispetto al precedente e sarà posizionato circa un metro più avanti. Come dire, in altre parole, che la diga sarà un tantino più bassa e un tantino più larga, per una capacità che arriverà intorno ai 135 milioni di metri cubi di acqua; il motivo di questa variazione nelle dimensioni è dato dai requisiti di sicurezza sismica a suo tempo richiesti”. I lavori sono stati finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per un importo di circa 6 milioni e mezzo di euro. Un anno fa, di questi tempi, non si conosceva ancora il nome dell’impresa che avrebbe provveduto a effettuare gli interventi: o meglio, la Salini Impregilo – che ha rilevato quella esecutrice originaria – si era presa il lasso di tempo previsto per decidere, uscendo poi in febbraio con un “no” che aveva costretto a indire una nuova gara. Una volta espletati tutti i passaggi, l’avvio della fase operativa farà in modo tale da ricordare il decimo anniversario nella maniera migliore, ovvero con il bacino risistemato. Intanto, nessun problema sul versante dell’approvigionamento idrico: “Da circa un mese – ha ricordato il presidente Caprini – non piove più in zona e attualmente l’acqua di Montedoglio tocca quota 383 metri sul livello del mare, pari a un volume di 85 milioni di metri cubi; dopo il rifacimento della parete di sfioro, il massimo raggiungibile sarà di 393: mancano quindi dieci metri, ma non sussiste alcuna preoccupazione di sorta”. Quando sarà chiuso il capitolo iniziato a fine 2010, si potranno affrontare gli altri che finora non sono stati mai presi in considerazione: la definizione di una quantità minima garantita sotto la quale non scendere, al fine di evitare sbalzi eccessivi nel livello dell’acqua e la possibilità di utilizzo della diga anche a fini turistici.
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