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Un Natale di successo tra presepi, libri e teatro a Sestino

Dinamiche le associazioni del paese

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Le “ferie” non hanno paralizzato le Associazioni di Sestino: anzi sembra che siano state veramente uno stimolo per prendersi la scena. Merita particolare rilevanza la presentazione di due libri, nuovi di zecca. Uno, totalmente incentrato su Sestino, ha fotografato l’”umanità” della Sestino d’oggi, con decine di fotografie scattate dal fotografo Emilio Ingenito. Il secondo parrebbe - ma così non è - di lontana collocazione: il “noir” di Francesco Belfiori:”Dietro le quinte”. Ingenito è artista internazionale con pubblicazioni e mostre in molti paesi europei. Ma ha scoperto Sestino e si è innamorato della sua “piccola” realtà; e lavorandoci, ha concluso che per la sua storia, per il suo ambiente, per l’identità che i suoi abitanti hanno saputo conservare, tanto piccolo non è. Così lo ha girato a tutto tondo e ha fotografato una galleria di persone, colte nella loro normalità quotidiana ma che definiscono lo “status” socio-antropologico della Sestino moderna. Scatti accompagnati, spesso, da brevi dati biografici. Il volume tutto ciò lo esprime già nel titolo:” Volti & Storie di Sestino”, con testi introduttivi di Karl Lubomirski - poeta e scrittore austriaco – e Marco Renzi, che dette l’avvio al lavoro. La conferenza di presentazione, iniziata con il saluto del sindaco Franco Dori, ha visto una folta e attiva partecipazione. La foto - nel senso tradizionale - parrebbe oggi, quasi una inutile operazione. “Ma - ha sostenuto l’artista- oggi, nell’era digitale e dei selfie, c’è un ripensamento. Anche Ferdinando Scianna mi confermava che il digitale non è fatto per la storia, che le foto non devono restare nei cassetti ma offerti in volumi, che restano nel tempo, nei decenni, a disposizione di tutti.” Il ritratto, un tempo, era commissionato dai “potenti” ai pittori e agli scultori: con l’avvento della fotografia i ritratti erano commissionati dai capifamiglia facoltosi e solo successivamente la foto è diventata anche di “proprietà” popolare in tempi abbastanza recenti. Far libri fotografici- quindi- è voler lasciare una testimonianza, un archivio di una determinata fase storica di una comunità”, ha concluso Ingenito. Il “noir”, opera di Francesco Belfiori: ” Dietro le quinte ”, Laurana Editrice, merita una spiegazione a parte, per il suo contenuto e per la geografia della collocazione delle storie, che riguarda anche la Valtiberina. I presepi sono - con una serie di rappresentazioni teatrali che termineranno in gennaio – una consolidata caratteristica del periodo natalizio di Sestino. Nati come “presepe vivente “, con la discesa dei pastori dal Sasso di Simone, si è variamente trasformata, ma con la nascita di “Mani che lavorano” ha avviato la competitività per il “presepe bello in ogni casa”. In vetta alla classifica, stilata dalla giuria, brilla il “dolce-presepe”, della pasticceria Filippelli, ormai classificata tra le “Eccellenze italiane”, ma la qualità dei concorrenti - manifestata attraverso materiali e modalità le più varie – ha confermato la tradizione che è religiosa e artistica. Quest’anno si è aggiunta una novità, che resterà a lungo a disposizione dei visitatori, collocata all’inizio dell’antica via delle “Terme Romane”. È stato allestito un presepe meccanico, opera dei primi del Settecento ma rimessa a nuovo da Daniele Sanguedolce. Una simpatica iniziativa che arricchisce il fascino natalizio della comunità di Sestino. Tra i presepi che possono leggersi con una pluralità di interpretazioni un semplice lavoro della scuola: le figure tutte “nere” non solo sono un effetto “controluce” ma anche l’attualità di popoli che cercano una “grotta” dove potersi salvare dai marosi del Mediterraneo. L’Associazione “Sestino, futurae vitae”, ha lanciato il Cineforum e un particolare programma teatrale, a sfondo storico, che in parte si concluderà a fine anno, in parte continuerà con attività mirate alla scuola. Intanto gli appassionati hanno potuto vedere “ De’ Medici in prima linea ”, della Compagnia Copribuco, in collaborazione con il Centro teatrale Universitario degli Studi di Urbino Carlo Bo e, sempre presso il teatro “Cavallini”, “Le stanze del Duca.Cosimo I”, presentato dalla “Associazione La Rosa e il Violino” di Firenze. In virtù di finanziamenti regionali, il teatro è offerto gratis agli appassionati, nell’ambito di un progetto molto ambizioso che si inserisce nel centenario cosimiano e per Sestino nella valorizzazione del Sasso di Simone, insieme a mostre documentarie e allestimenti museali permanenti.

(Giancarlo Renzi)

 

Redazione
© Riproduzione riservata
30/12/2019 05:27:47


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