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MagniX, in Canada il primo volo dell’aereo elettrico

Un sei posti “vintage" (motore da 750 cavalli) ha volato per circa 15 minuti a zero emissioni

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Dopo il settore delle auto e quello delle navi, anche quello aereo raggiunge un primo traguardo in termini di elettrificazione e riduzione delle emissioni. In Canada - per la precisione a Vancouver - è stato infatti completato con successo il test del primo aereo commerciale completamente elettrico, un volo durato in totale 15 minuti.

Artefici dell’impresa, gli ingegneri dell’azienda MagniX, che hanno progettato il motore dell’aereo lavorando a stretto contatto con Harbour Air, che ogni anno trasporta mezzo milione di passeggeri tra Vancouver, la località sciistica di Whistler e le isole vicine: «Abbiamo lavorato moltissimo per arrivare a questo traguardo - ha detto emozionato e soddisfatto Roei Ganzarski, amministratore delegato di MagniX - Ce l’abbiamo fatta, e adesso è il momento di espandere la nostra tecnologia».

A spiccare il volo, primo aereo elettrico della storia, è stato un DHC-2 de Havilland Beave del 1947 equipaggiato con un motore elettrico da 750 CV pilotato da Greg McDougall, fondatore e chief executive di Harbour Air. McDougall ha guidato l’aereo lungo il fiume Fraser, poco distante dall’aeroporto di Vancouver, e ha poi fatto ritorno alla base senza intoppi. L’obiettivo, ha confermato ai media locali, è  quello di elettrificare l’intera flotta, che conta su 40 mezzi. Per farlo, però, dovrà attendere almeno 2 anni, periodo in cui le due aziende dovranno effettuare ulteriori test e in cui il motore elettrico utilizzato dovrà ottenere l’approvazione e la certificazione di sicurezza delle autorità.

Allo stesso tempo, gli ingegneri dovranno mettersi al lavoro sulla batteria, cercando di ottimizzarla per estendere l’autonomia, proprio come accade nel settore automobilistico: un velivolo come quello testato a Vancouver, che conta su una batteria al litio, può volare soltanto per 160 km, sufficienti per i voli brevi in cui è specializzata Harbour Air, ma troppo pochi per pensare di utilizzare la tecnologia su larga scala.

“Non siamo ancora ai livelli desiderati - ha ammesso Ganzarski - ma è comunque un risultato sufficiente per iniziare una rivoluzione. E se le persone sono disposte a guidare un’ora per arrivare al lavoro, perché non ridurre i tempi a 15 minuti, e arrivare in ufficio volando?”.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
28/12/2019 22:01:25


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