Assumevano parenti e amici: sindaco, vice e assessore in manette nel Palermitano
Casteldaccia, ai domiciliari anche un funzionario e il geometra comunale
Sindaco, vice sindaco, un assessore, un funzionario e un geometra del comune di Casteldaccia, nel Palermitano, sono stati arrestati e posti ai domiciliari questa mattina dai carabinieri di Bagheria, nell’ambito di una inchiesta della procura di Termini Imerese. Sono accusati, a vario titolo, di corruzione, abuso d'ufficio, falso materiale e ideologico. Con loro, sono coinvolti nell’inchiesta alcuni imprenditori e commercianti. Soldi, favori e assunzioni in cambio di lavori e appalti: per l’inchiesta, era questa la prassi ormai consolidata da almeno due anni nel comune di Casteldaccia dove la procura ha accertato decine di casi, fino alla scorsa estate, con assunzioni di parenti e amici e incarichi per il sostegno ai disabili, in cambio del rilascio di concessioni edilizie e dell’affidamento del servizio di raccolta rifiuti per la «differenziata». In manette sono finiti il sindaco Giovanni Di Giacinto (nella foto), ex deputato regionale eletto nella lista dell’ex governatore Crocetta, il suo vice, Giuseppe Montesanto, l'assessore all’istruzione Maria Tomasello, la funzionaria Rosalba Buglino e il geometra Salvatore Merlino. Secondo l’accusa, Di Giacinto avrebbe esercitato il proprio potere siglando un partenariato con una cooperativa «dietro la promessa - dicono gli investigatori - di vedere selezionati per l'impiego come volontari del servizio civile alcuni nomi segnalati da lui e dagli altri due componenti della giunta». Vice sindaco e assessore, dal canto loro, si sarebbero spesi per sottoscrivere in tempi brevi l’accordo di partenariato per potere così accedere a fondi regionali e loro stessi avrebbero collaborato alla predisposizione della documentazione necessaria all’accordo. Funzionaria e geometra sono accusati di falso materiale e ideologico per due presunti episodi di corruzione: avrebbero predisposto falsa documentazione per completare le pratiche, in cambio di «utilità» da parte del richiedente.
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