Rubrica Lettere alla Redazione
Sansepolcro si svegli dal suo torpore
"Se ci impegniamo seriamente non ci batte nessuno"
Ho letto nel periodico l’Eco del Tevere l'articolo di Gambacci sugli eventi di Natale a Sansepolcro, articolo corposo sulle manifestazioni che ci saranno in questo periodo dal 7 dicembre al 6 gennaio. Detto questo anche se talvolta non sono in accordo su quello che dice e pensa (ognuno la deve vedere con la propria testa la situazione) adesso mi trovo in pieno accordo con le frasi dell'articolo dove Gambacci sostiene che bisogna lavorare assieme, in sintonia, con impegno comune, di non piangerci addosso, di promuovere tutto quanto possibile per svegliare la città dal torpore, dalla noia, dalla malinconia di un passato che non c'è più perchè i tempi cambiano e per dare alla città un futuro che va ragionato, pensato tutti assieme. Piccoli e grandi, giovani e anziani, amministrazione e associazioni, negozi, artigiani, industriali, associazioni e chiunque abbia a cuore la nostra città devono tirare fuori idee anche innovative, mettersi intorno ad un tavolo senza (io sono il più bravo, io sono il meglio) ma tutti allo stesso pari, con le proprie idee (nessuna è meglio dell'altra, importante averne) e decidere cosa si vuole dal futuro e non farci fagocitare da altre città più grandi che la fanno da padrona in tutto perchè gli arrivano soldi e soldi per iniziative o quant'altro. Sansepolcro ha un nome da difendere, non ci si deve vergognare di dire che la nostra città è la Città di Piero della Francesca, di Luca Pacioli, di Santi di Tito, di Matteo di Giovanni, del Cantagallina, di Raffaellino dal Colle e di tanti altri che non cito, la città del merletto, la città del Volto Santo che tutti si dimenticano, la città che custodisce nelle sue chiese ben tre Beati, la città dove sono avvenuti miracoli, dove San Francesco è passato e ha lasciato ricordi e tanto altro. La città del'Alpe della Luna, di Montecasale e perchè no della Buitoni, la città di Aboca e di tante altre industrie mondiali dell'abbigliamento e non. La città che solo nel centro storico ha ben 10 chiese di pregio visitabili con opere d'arte uniche che i turisti che vengono ci invidiano ma non sappiamo purtroppo vendere il nostro patrimonio in modo preciso e puntuale ma solo a pezzi e bocconi e questo non aiuta. 16.000 abitanti e allora? Bastano per rendere la nostra Sansepolcro al pari di Arezzo (forse meglio) una città che ha paura di dire chi è davvero. E allora sveglia borghesi alla riscossa diamoci tutti una mossa e smettiamola di piangerci addosso e di incolpare sempre gli altri. Ha ragione Gambacci ha dire "se ci impegniamo seriamente non ci batte nessuno" e io aggiungo, tutti assieme. E soprattutto incominciamo a volergli più bene a questa città.
Bruno Tredici
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