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Gran Bretagna, Johnson: “Con me alle elezioni soltanto chi è favorevole alla Brexit”

Intanto Corbyn promette: check up gratis dal dentista

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Ogni candidato del partito conservatore alle elezioni che si terranno nel Regno Unito il 12 dicembre ha assicurato al premier Boris Johnson che una volta eletto appoggerà il suo piano per la Brexit. «Tutti i 635 candidati – ha confermato il primo ministro in una intervista al Sunday Telegraph –, proprio ognuno di loro, si sono impegnati direttamente con me a fare passare l’accordo sulla Brexit, in modo da porre fine all’incertezza e lasciare finalmente la UE». 

L’impegno preso lascia dubbiosi molti osservatori per due ragioni: la prima è che l’accordo con la UE è ancora da sottoscrivere e i candidati si impegnano a sostenere qualcosa che di fatto non conoscono; la seconda è che un impegno del genere viola il principio secondo il quale ogni eletto risponde delle proprie azioni solo agli elettori del collegio in cui si presenta, e può cambiare schieramento se non condivide le decisioni del leader del partito. Ma ultimamente in molti paesi europei c’è la tendenza a pretendere dai propri parlamentari obbedienza assoluta, e anche Johnson deve avere pensato che, una volta liberati dalla seccatura di dovere convincere il partito ad appoggiare la tua linea, si governa molto meglio.

La richiesta di fedeltà mira a conquistare i voti di chi è favorevole alla Brexit ma teme il ripetersi delle incertezze degli ultimi tre anni. «Offro un patto alla gente – ha detto Johnson - . Se voterà per i Conservatori potrà essere al 100% sicura che un governo a maggioranza conservatrice sbloccherà il Parlamento e attuerà la Brexit». Basta quindi con le contestazioni, con le uscite dal partito, con le aperte ribellioni in aula che hanno caratterizzato il governo di Theresa May e il primo governo Johnson. Saranno eletti solo fedelissimi che porteranno il Regno Unito fuori dall’Europa.

Come si fa ormai in ogni paese in occasione di ogni tornata elettorale, anche Johnson ha promesso nell’intervista che abbasserà le tasse per rilanciare l’economia. Anche lui lo farà gradualmente, cominciando dai redditi più bassi, ma l’obiettivo è quello di «ridurre il peso delle tasse per tutti». Sull’altro fronte, quello dei laburisti, pure Jeremy Corbyn non delude con le promesse e ha annunciato, forse memore delle dentiere gratis per tutti di Berlusconi, visite di controllo gratuite dal dentista.

I sondaggi danno i conservatori avanti di 10-17 punti sui laburisti, il vantaggio più alto registrato dal 2017. Ma gli analisti invitano alla prudenza: l’atteggiamento sulla Brexit ha diviso gli elettori dei partiti e ha favorito la frammentazione dei gruppi che si presentano alle elezioni. E molto spesso il sistema dei collegi uninominali ha rovesciato nei risultati le previsioni dei sondaggi. L’esito resta dunque incerto, e urgono altre promesse.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
17/11/2019 14:58:24


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