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Anche la Compagnia di Teatro Popolare nelle Feste del Palio

Ha presentato “La giornata delle beffe” liberamente tratto dal Decameron di Boccaccio

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La presenza della Compagnia di Teatro popolare di Sansepolcro, di cui è Presidente Giuliana Del Barna, nelle feste per il Palio della Balestra sta diventando una tradizione. Da anni l’amata Compagnia mette in scena una breve pièce teatrale, generalmente ambientata nel rinascimento, nel Chiostro di palazzo delle Laudi proprio nel sabato sera precedente al palio della Balestra, in contemporanea ai Giochi di Bandiera degli Sbandieratori di Sansepolcro e al Mercato di Sant’Egidio. Tre gli spettacoli, uno intorno alle 21,00, uno intorno alle 22,00 e l’ultimo intorno alle 23,15. L’ultima replica è dedicata a quanti escono proprio dalla Piazza avendo seguiti i Giochi di Bandiera. Presentato, Sabato 7 Settembre 2019, il Testo “La giornata delle beffe” liberamente tratto dal Decameron di Giovanni Boccaccio, con adattamento e regia di Franca Neri. “La novella sesta e la novella terza su cui ho lavorato sono tratte molto liberamente dall’ottava giornata del Decameron, quella appunto delle beffe.- scrive Franca Neri nelle note di regia - Sia per il contenuto che per il vernacolo usato, oltre che per la locazione degli avvenimenti (che io ho immaginato ambientati nella valle del Tevere, nell’antico borgo di Piero della Francesca) e per i riferimenti storici non troppo pertinenti a quel periodo, ciò che ho messo in scena è una sorta di gioco che, come Compagnia, abbiamo voluto dedicare al grande Boccaccio”. Gli attori diventano giullari, protagonisti di una sorta di teatro di corte, con musica dal vivo, eseguita principalmente dal gruppo dei più giovani componenti della Compagnia.

Il protagonista della storia è  un popolano per eccellenza, rozzo e tonto, che è però convinto d'essere furbo e cerca quindi di beffare gli altri. La storia, che è quindi destinata a scatenare una sarabanda di situazioni comiche, si adatta bene all’ affiatamento, al ritmo e alla istrionica capacità di reinventarsi di ogni attore del gruppo.  

In pittore Durante, che nella novella originale è Calandrino, sempliciotto e credulone, interpretato dal divertentissimo Nicola Del Siena, viene preso di mira da più persone con piccoli e grandi inganni; lui non fa alcuna fatica a cadere nei trabocchetti che, di volta in volta gli si fanno incontro. Prima gli viene fatto credere che esista una pietra magica denominata “elitropia” che si trova nel greto del fiume Tevere (nella novella originale si parla invece del Mugnone)  e lui cede alla tentazione di  arricchirsi illecitamente una volta invisibile, rubando i denari che abbondano sui banchi dei “cambiatori” della città. Tutti, una volta che lui si è caricato di pietre, concorreranno a far finta di non vederlo fino all’inevitabile conclusione quando, la moglie Gemma infuriata, interpretata da Franca Neri, lo riempirà di botte. Il goffo Durante, vedendosi scoperto, preferirà credere che la donna (alla quale, per un  pregiudizio maschilista, egli associa il peccato e la corruzione) abbia spezzato l’incantesimo dell’elitropia. Saranno poi gli amici burloni Cecco e Aldobrandino, interpretati rispettivamente da Daniele Gallai e Luciano Bartolini, a sottrarre, con la complicità di Don Teodoro, interpretato da Michele Rossi, il maiale appena ammazzato. Gli stessi lo convinceranno prima che il colpevole si annida tra i suoi vicini di casa e poi che l’unico modo per snidarlo sarà fargli mangiare dei biscotti magici che sembreranno amari solo al colpevole. I soli biscotti edulcorati con aloe saranno invece propinati a lui che sarà colto da evidenti e fragorosi colpi di tosse.  Tutti i convenuti, vistosamente offesi del sospetto, saranno testimoni del malessere di Durante che verrà portato nelle sue stanze dopo che avrà dovuto pure dare due salami (due capponi nella novella originale) ai due amici per pagare il silenzio nei confronti della Moglie. In scena anche il furbo Lapo di Dotto (Niccolò Chimenti) e la sorella Fiammetta (Monica Livi), le vicine di casa Donna Bianca (Michela Milli) e Donna Miriam (Giuliana Del Barna) e un narratore formidabile interpretato dal bravissimo Mattia Capoccetti che comunica direttamente con il pubblico cantando, parlando e  ballando, un autentico folletto che si inserisce perfettamente con tempi e leggerezza giusta per non annoiare e riportare la situazione all’ambientazione d’epoca per cui tutto è stato composto. La rappresentazione, come ha spiegato la stessa Presidente Giuliana Del Barna, è servita anche per il debutto di tre nuovi giovani attori recentemente entrati nella Compagnia. Si tratta di Monica Livi, Daniele Gallai e dello stesso Mattia Capoccetti che, lo affermiamo senza timore di smentita, hanno dimostrati talenti formidabili. Sono proprio gli attori più giovani che sembrano promettere un rinnovamento e una naturale prosecuzione della amata Compagnia che già da qualche anno è alla ricerca di nuovi talenti che possano ampliare il parco degli attori sempre disponibili per le piccole e grandi rappresentazioni dell’anno.

Redazione
© Riproduzione riservata
10/09/2019 15:50:32


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