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Diga di Montedoglio: importante tavola rotonda il 14 settembre a Sansepolcro

Presenti i rappresentanti regionali e tutte le istituzioni interessate del futuro dell'invaso

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La diga di Montedoglio  è una opportunità o un problema per la l’Alta Valle del Tevere? Di questo argomento chiave si parlerà nella tavola rotonda dal titolo “Montedoglio 2010-2110”, in programma sabato 14 settembre (inizio ore 9.30) al centro congressi “La Fortezza” di Sansepolcro, nel parcheggio superiore del Centro Valtiberino. Il punto di partenza rimane la tragedia seriamente sfiorata nella notte fra il 29 e il 30 dicembre 2010, a seguito del cedimento di tre conci della parete di sfioro del lago, che creò non poca apprensione fra la popolazione della vallata e con l’acqua che invase la vallata lungo l’asta del Tevere fino a Città di Castello e con gli abitanti delle frazioni di Viaio ad Anghiari e di Santafiora a Sansepolcro che, al buio e al freddo, furono costretti a sgomberare le abitazioni fatte evacuare. Per fortuna, a distanza di ore ogni paura venne fugata e i residenti di queste due località poterono far ritorno a casa, ma da quella data abbiamo assistito a un susseguirsi di promesse da parte della politica e delle pubbliche istituzioni sulla messa in sicurezza dell’importante infrastruttura. Risultato: a distanza di quasi nove anni, nessun intervento di ricostruzione sulla parte crollata, anche proprio questo periodo è divenuto decisivo per l’assegnazione dell’appalto dei lavori, che per fortuna dovrebbero essere imminenti. Nessuno ha ancora capito perché un invaso di una particolare bellezza non possa essere sfruttato anche a livello turistico-ricreativo, dal momento che possiede una sola ed esclusiva destinazione, quella idropotabile. E non si capisce perché di questa acqua, risorsa giustamente definita “oro bianco”, debbano beneficiare la Valdichiana e Arezzo, mentre il comprensorio che ha sacrificato ettari di territorio e pagato una trasformazione climatica non ha finora avuto alcuna ricaduta economica. Il titolo provocatorio della tavola rotonda serve allora per formulare concrete proposte in chiave futura: Montedoglio c’è e allora qual è la maniera più razionale per poterlo utilizzare? A promuovere l’iniziativa è l’attiva Pro Loco di Santafiora, i cui abitanti sono stati quelli che hanno subito le ripercussioni peggiori e rimangono tuttora i più preoccupati assieme a quelli di Viaio, in quanto si tratta delle località più vicine al muro di sbarramento del bacino artificiale. Promotori di questa importante iniziativa sono la Pro Loco di Santafiora e l'Agenzia Saturno Comunicazione e il fatto positivo è dato dalla massiccia adesione delle autorità istituzionali che saranno presenti alla tavola rotonda. È forse il segnale che anche dall’alto si è capita l’importanza di Montedoglio, ma anche le problematiche di chi vi risiede accanto e quindi vi convive. Interverranno allora con propri contributi gli assessori regionali Vincenzo Ceccarelli della Toscana e Fernanda Cecchini dell’Umbria; la presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai; i vertici di Ente Acque Umbre Toscane con il presidente Domenico Caprini e il direttore Andrea Canali; la presidente del consorzio di bonifica 2 “Alto Valdarno”, Serena Stefani e i sindaci dei Comuni più direttamente coinvolti: Claudio Marcelli di Pieve Santo Stefano, Mauro Cornioli di Sansepolcro, Alessandro Polcri di Anghiari (che è anche presidente dell’Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana), Claudio Baroni di Caprese Michelangelo e – per il versante umbro - Luciano Bacchetta di Città di Castello (nelle duplice veste anche di presidente della Provincia di Perugia), Paolo Fratini di San Giustino ed Enea Paladino di Citerna. Interverrà in apertura dei lavori anche il presidente della Pro Loco di Santafiora, Daniele Gallai.          

Redazione
© Riproduzione riservata
29/08/2019 09:05:43


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