Opinionisti Francesco Del Teglia

Tragicommedia all'italiana

Chi vince le elezioni tramite indicazione popolare ha il diritto-dovere di guidare la macchina

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Da Wikipedia: la tragicommedia  è un’opera drammatica che fonde il tragico col comico. In questa vicenda – penosa – che riguarda il Governo del Paese Italia c’è tutto questo. Il drammatico, il tragico, il comico, che si fondono alla perfezione. Il risultato è che quasi a tre mesi dalle elezioni non abbiamo una guida, la Borsa impazza, la gente è sbigottita, oltre che presumo schifata indipendentemente da come la pensi politicamente. Inutile ripercorrere qui le tappe di questo calvario, penso che tutti le hanno ben impresse nella mente. Io mi limito a tre personali considerazioni sulla materia. La prima è che chi vince le elezioni tramite indicazione popolare ha il diritto-dovere di guidare la macchina. Sempre, senza se e senza ma, altrimenti va in malora il significato prioritario della autentica democrazia. Se forze politiche, pur distanti tra loro in molti punti – ma meno di quel che si creda – decidono di stringere un patto di Governo, elaborano un programma, individuano le figure ministeriali per metterlo in pratica, per quanto mi riguarda sono a posto. La seconda è che il Presidente Mattarella ha agito con non molto discernimento, per usare un francesismo. Non l’ho compreso, non condivido il suo operare e lo dico senza problemi. Non si “cassa” un potenziale ministro per supposti reati di opinione, non esiste. Ho sentito richiami a precedenti, tipo il caso-Previti, che non c’azzecca nulla. In primis perché Previti all’epoca fu spostato da un dicastero all’altro (da Giustizia a Difesa), non cassato. Poi perché lo stesso Previti era al tempo avvocato di Berlusconi e pronunciò una frase inquietante in campagna elettorale, la celebre “quando vinceremo non faremo prigionieri”. C’è una bella differenza, a meno che non si voglia equiparare un apprezzato economista a Previti. Dicono che Mattarella abbia voluto salvaguardare con la sua mossa i risparmi degli italiani. Lo vediamo in questi giorni la salvaguardia che c’è in effetti. Poi questo incarico farsa a Cottarelli, e qui la vicenda assume contorni fra il comico e il grottesco. Un premier che nessuno ha votato, che nessuno – tranne lo stesso Mattarella – ha scelto, che non ha nemmeno lo straccio di un gruppo parlamentare deciso ad appoggiarlo. L’ultima riflessione che faccio riguarda Salvini. In questo bailamme ne esce da autentico trionfatore. Sia per gli atteggiamenti tenuti – compreso, da subito, il non aver sbandierato come hanno fatto altri un possibile impeachment – sia perché, come recitano i sondaggi, tutti, la sua Lega è quella indicata come unica forza politica in ulteriore crescita. Ha davanti un’autostrada, dovrà semmai scegliere bene con chi percorrerla. Se a fianco del M5S oppure se all’interno di una coalizione di centrodestra, che qua e là dà segnali di sfaldamento. Di sicuro al prossimo giro, che sia breve o appena più lungo, sarà lui l’uomo forte al comando. E pure su questo magari il Presidente Mattarella, la cui storia politica è ben conosciuta e non certo vicina alla Lega, dovrà interrogarsi. Ah, dimenticavo. Se ci fate ri-votare quando abbiamo già l’infradito ai piedi siete una manica di pazzi.

Redazione
© Riproduzione riservata
30/05/2018 11:44:34

Francesco Del Teglia

Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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