Opinionisti Buttarini Massimo

Una riflessione sul movente dell’omicidio di Katia Dell’Omarino

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Chi ci crede che Katia dell'Omarino è stata uccisa per 10 euro? Non lo so. Certo la banalità del male non ha limiti e a volte le spiegazioni di certi fatti sconcertanti non rivelano niente di sconcertante. Il valore della vita umana non è certamente quantificabile certo.. però...

Sono portato a pensare che essendo troppo angosciante l'ignoto, siamo portati a delle conclusioni che razionalizzano qualcosa della cui dissonanza emotiva sarebbe troppo doloroso portare il peso.

Temo che nemmeno chi compie azioni efferate, quali l'omicidio, sappia dare una spiegazione efficace del perché lo abbia fatto, almeno in casi come questo.

Lo ha fatto punto. E' questa l'unica certezza. A volte.

Nel caso di Katia qualcosa lo avevo intuito. L'ipocrisia. Sembra che molti la frequentassero ma nessuno voleva che si sapesse.

Mi piace pensare che neppure lei fosse troppo orgogliosa nell'offrire la sua disponibilità a questi signori benpensanti.

Il suo assassino era uno di loro.

In quella maledetta notte tra l'11 e il 12 luglio scorsi il destino di due persone è stato segnato.

L'impellenza di un desiderio sessuale che si trasforma in bisogno di scaricare un'insopportabile tensione e la disponibilità di una donna che per esigenze ben più complesse ha deciso di assecondarlo.

Lo scarico della tensione riporta alla realtà e quello che un attimo prima era appetibile ora si presenta per quello che è.

Per l'assassino sicuramente qualcosa di assolutamente squallido, lo schifo più totale, qualcosa su cui non si poteva di certo trattare.

In quel momento si è chiesto probabilmente perché si trovasse lì.

Il desiderio sessuale si trasforma in rabbia di fronte alle pretese di qualcuno che agli occhi dell'assassino in quei momenti era lo specchio del suo insopportabile bisogno di liberarsi di quello schifo che sentiva dentro di lui.

C'è qualcosa di più, c'è sempre qualcosa di più, qualcosa che nelle intricate e labirintiche e tormentate lande dell'animo umano sfugge pure a noi stessi.

Come spiegare altrimenti quell'accanimento? Per 10 euro?

Sono il primo che pensa che a volte la spiegazione più semplice è la risposta più adeguata, ma non me la sento di dire che in questo caso, come in altri, sia proprio così.

Sapevo, quando mi rivolsi all'assassino, che era così e ipotizzai la pericolosità della reiterazione. E' per questo che adesso, con quell'ombra che si porta dentro, dovrà confrontarsi con il suo lato oscuro, perché, altrimenti, niente e nessuno potrà escludere che non possa, in circostanze simili, esserne di nuovo inghiottito,  in quella landa gelida e desolata dove sembrano albergare bestie feroci dalla rabbia incontrollabile.

Redazione
© Riproduzione riservata
26/09/2016 15:38:07

Buttarini Massimo

Originario e residente a Città di Castello, si è laureato in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università “La Sapienza” di Roma e svolge la professione di psicologo dal 1992. È esperto di psicologia investigativa e investigazioni difensive, consulente per studi legali, psicologo clinico e forense specializzato in psicoterapia. Ha una predilezione per il giornalismo d’indagine, finalizzato alla ricerca della verità, che lo ha portato a seguire alcuni fra i principali casi di cronaca del nostro Paese.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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