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Mondo Politica: intervista a Lorenzo Minozzi consigliere comunale a Monterchi

"Sulla Madonna del Parto è calato un profondo silenzio"

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Candidato sindaco nel 2019, consigliere comunale e “battitore libero” della situazione. Lorenzo Minozzi, esponente della minoranza di Viva Monterchi Viva, è presente anche nell’assemblea dell’Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana. Chi lo conosce, sa benissimo che è uno che non le manda a dire e anche questa intervista lo conferma.

Minozzi, a legislatura in dirittura di arrivo, quale bilancio stila del secondo mandato Romanelli?

“Il secondo mandato Romanelli è iniziato con una pesante sanzione della Corte dei Conti per delle irregolarità riscontrate nei bilanci del primo mandato. L’amministrazione ha tentato di scaricare su altri le proprie responsabilità e di minimizzare la cosa, ma è evidente che le conseguenze ci siano state e i cittadini le hanno avvertite: servizi tagliati e tariffe aumentate, abbandono della manutenzione delle strade comunali, poca cura degli spazi pubblici sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre, Monterchi è l’unico Comune della Valtiberina senza operai, anche questo dipende dalla sanzione che ha vietato le assunzioni per un certo periodo e costretto l’amministrazione ad utilizzare le risorse rese disponibili dai pensionamenti degli operai per ripianare il bilancio, anziché per assumerne di nuovi. In questi anni abbiamo assistito allo spopolamento del centro storico e alla chiusura di attività commerciali, segnali di una situazione di difficoltà che sta vivendo Monterchi ma che non sembra interessare troppo gli amministratori. La sensazione è che la distanza con gli altri Comuni in questi ultimi anni sia ancora più marcata e sto parlando di piccole realtà come la nostra e non di grandi centri. Non sto dicendo che sia colpa degli amministratori se un negozio chiude o se mancano momenti di aggregazione, ma è un loro dovere individuare le giuste strategie per combattere questo problema e far crescere la nostra comunità. Invece manca una visione sul futuro di Monterchi, che dovrebbe essere la base per amministrare un piccolo Comune, per creare le condizioni affinché un giovane possa dire “voglio continuare a stare nel mio paese”. Molti bambini e ragazzi del paese hanno passato l’estate nel parcheggio della scuola, un'abitudine nata perché fino a luglio il parco è stato impraticabile, al buio e con l’erba alta. Una situazione che segnaliamo ogni estate, ma che non vede mai l'intervento dell'amministrazione. Se i bambini giocano in un parcheggio invece che al parco, se dopo la scuola si ritrovano nei paesi vicini perché da noi manca uno spazio adeguato per fare sport, vuol dire che qualche problema c’è. L’amministrazione si vede poco anche nelle questioni che prevedono progettualità di lungo periodo, come ad esempio il sistema della raccolta dei rifiuti che a Monterchi è del tutto inadeguato, o nelle misure per contrastare la crisi demografica. Anche dal punto di vista più strettamente amministrativo ci sarebbe tanto da dire perché, tra delibere sbagliate e difficoltà nel reperire gli atti pubblici, come opposizione abbiamo avuto il nostro bel da fare perchè molte cose sono state gestite senza trasparenza. Il giudizio quindi non può che essere negativo”.

La vicenda della collocazione della Madonna del Parto: come pensa che andrà a finire?

“Dopo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, che di fatto dà al Ministero la facoltà di riportare l’affresco nella chiesa di Momentana, sulla vicenda è calato il più totale silenzio. Siamo tutti in attesa che la Soprintendenza presenti un progetto per ricollocare l’opera nella chiesetta vicino al cimitero. In un incontro pubblico di qualche tempo fa, il soprintendente dottor Gabriele Nannetti aveva rassicurato i monterchiesi dicendo che gli uffici avrebbero agito per “portare a Monterchi un turista in più e non uno in meno”, sottolineando allo stesso tempo che le sentenze debbono essere rispettate e lasciando così intendere una progettualità di ampio respiro con il coinvolgimento anche del centro storico. Forse un progetto con un percorso tra via della Reglia e Momentana, che conciliasse i vantaggi per il centro storico con la storia dell’opera e la posizione del Ministero, lo avrebbe potuto presentare il Comune in tutti questi anni. Non mi piace parlare con il senno di poi, ma se invece che sui ricorsi (tra l’altro persi) ci si fosse concentrati più sulla diplomazia e sugli aspetti culturali e di valorizzazione dell’opera, forse la situazione ora sarebbe diversa. Ad esempio, in questi anni l’amministrazione non ha mai accolto i solleciti per “la predisposizione di un progetto espositivo di altissimo livello” riguardante il monastero da parte della Soprintendenza. A distanza di pochi anni, la stessa amministrazione ha presentato un progetto Pnrr per riqualificare anche il monastero, che però non è stato approvato anche perchè la struttura in questione è di proprietà della diocesi. Nel frattempo, è stato fatto il ricorso al Tar nei confronti di due provvedimenti del Ministero, uno dei quali, quello relativo alla 'inscindibilità dell'affresco con la cappella di Santa Maria Momentana" considerata sede originaria", ha provocato la sentenza del Consiglio di Stato e quindi il rischio del trasferimento dell’affresco. Insomma, poche idee ma confuse per quanto riguarda la progettualità e tanta voglia di procedere per carte bollate; una politica che finora non ha portato niente di buono a Monterchi e ai monterchiesi”. Personalmente, ho sempre trovato miope la strategia della contrapposizione al Ministero, che resta in ogni caso l’organismo preposto alla conservazione del patrimonio artistico e deboli le motivazioni a sostegno di questa contrapposizione: nonostante la presenza della Madonna del Parto, negli anni non c’è stato quello sviluppo turistico che tutti ci saremmo aspettati, sono mancati eventi di spessore di valorizzazione dell’opera e a sostegno del centro storico, che nel frattempo è sprofondato nell’abbandono. Attenzione, non sto dicendo che l’opera debba tornare a Momentana, ma che è arrivato il momento di cambiare strategia. Serve un dialogo serrato con il Ministero, serve un’idea di sviluppo turistico che possa convergere in una progettualità importante, a prescindere da dove andrà l’opera perché questo - purtroppo - non dipende più da noi. Concludo con una provocazione che vuole essere uno stimolo a una riflessione: siamo sicuri che ai turisti che vogliono venire a vedere la Madonna del Parto interessi qualcosa se si trova in un museo sotto le mura o in una chiesetta di campagna? Sta a noi creare le condizioni perché il centro storico sia attrattivo e si possa finalmente creare quello sviluppo turistico che finora è mancato. Il potenziale ce l’abbiamo, ma all’amministrazione mancano le idee”.

Lei è anche all'interno dell'Unione dei Comuni. È un ente che, con questa organizzazione, può essere funzionale per la vallata?

“All’inizio della mia esperienza da consigliere dell’Unione avevo delle grandi aspettative, perchè quell’ente a mio avviso è strategico per il territorio della Valtiberina, non solo come supporto tecnico ai Comuni. Ho visto cambiare 4 presidenti per il sistema di rotazione tra i sindaci e ho sempre percepito la poca volontà di associare i servizi e di adottare le politiche territoriali. Per non parlare della discussione politica, che è del tutto assente. I sindaci che compongono la giunta hanno considerato l’unione come un salvadanaio dal quale attingere per far fronte alle esigenze dei singoli Comuni. Non dico che questo sia sbagliato a prescindere, perchè ogni Comune ha le sue esigenze e peculiarità: allo stesso tempo, bisognerebbe però investire in progetti che riguardino tutto il territorio valtiberino, anche per uscire dall’isolamento che lo caratterizza. La marginalità della Valtiberina è un problema da risolvere, non ci si può limitare a sollevare occasionalmente la questione ma bisogna agire per garantire servizi efficienti, cura e promozione del territorio. L’Unione è il luogo ideale nel quale progettare un cambio di passo. Devo dire che ultimamente qualcosa si sta muovendo, l'associazione del servizio di polizia municipale attualmente in fase di realizzazione è una cosa ben fatta. Bisognerebbe alzare ulteriormente il tiro, ad esempio istituendo le commissioni che sono previste dallo statuto dell’Unione stessa. Sindaci e consiglieri passano, le soluzioni politiche invece restano, a patto che vengano discusse e adottate”.

Lorenzo Minozzi ci riproverà la prossima primavera?

“Se la domanda è “riproverà a fare il sindaco?”, la risposta è come al solito la stessa: “ho già dato”. In questi quattro anni di opposizione, con gli altri consiglieri di Viva Monterchi Viva abbiamo fatto un'esperienza molto bella sul piano personale e molto formativa sul piano politico e amministrativo. Questo bagaglio di conoscenze, insieme alle battaglie che abbiamo svolto in consiglio e alle questioni che abbiamo portato alla luce, sono oggi il punto di partenza per un'idea di paese diversa da quella dell’attuale amministrazione. Il confronto con i cittadini, le testimonianze che raccogliamo, quello che vediamo vivendo Monterchi tutti i giorni, ci suggeriscono che questa idea di paese non solo c’è, ma che è anche necessaria”.

Redazione
© Riproduzione riservata
05/12/2023 14:28:42


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