FaceApp, una scelta tra il virale e la privacy?
Sta spopolando su Facebook, ma la privacy, è rispettata?
FaceApp sta vivendo in questi giorni un boom di popolarità: nonostante l’applicazione non sia recente ma risalga ad alcuni anni fa, le bacheche di Facebook sono piene di filtri “per l’invecchiamento”.
Diventata di colpo virale come molte altre situazioni, l’app ha sempre riscosso un buon successo a partire dal suo lancio, avvenuto nel 2017, tanto da essere usata da molti attori e personaggi famosi. Alla base del software, disponibile sia per iOs che per sistemi Android, risulta esserci l’uso dell’intelligenza artificiale che applica una serie di filtri predisposti per invecchiare le fotografie degli utenti in maniera decisamente realistica.
Nella versione gratuita, la quale contiene soltanto alcune delle funzioni disponibili, è possibile alterare il colore dei capelli, ringiovanire oltre che invecchiare e addirittura cambiare genere sessuale.
Ma come funziona l’applicazione nello specifico? Questa prende una foto dalla nostra galleria o una immediatamente scattata e la carica sul cloud proprietario, dove l’intelligenza artificiale farà una prima elaborazione in modo da rendere possibili le successive modifiche
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