Montedoglio, procedure ancora in corso: apertura del cantiere già a settembre?
Intanto, nonostante le richieste, l'invaso riesce a soddisfare le richieste di risorsa idrica
Ancora un mese per manifestare il proprio interesse, dopodiché i primi giorni di agosto le buste verranno aperte e si andrà verso l’aggiudicazione dell’appalto. Sempre più vicina la ricostruzione della diga di Montedoglio: tempistica che, almeno finora, è stata rispettata; tradotto in pratica entro il mese di settembre dovrebbero partire i lavori per il rifacimento dei nuovi conci che hanno ceduto il 29 dicembre del 2010. Da quello che trapela qualche offerta sarebbe già stata depositata. “Le procedure sono in corso – commenta rapidamente Domenico Caprini, presidente di Eaut ente che gestisce pure Montedoglio – e dobbiamo solamente attendere i tempi tecnici: la scadenza è per fine mese, entro agosto ci sarà anche il nome della ditta. Una volta aggiudicata la gara, l’impresa dovrà fornire ulteriore documentazione per delle verifiche. Dobbiamo solamente attendere, finora i tempi sono stati rispettati”. Non appena la Magistratura ha dissequestrato il sito con i conci, l’Ente Acque Umbre Toscane si è attivato per procedere ad una gara per il ripristino della piena funzionalità della diga tramite il rifacimento di nuovi conci in sostituzione a quelli crollati. Proprio per questo, nel mese di marzo, è stato pubblicato un bando per un importo di circa 6 milioni di euro. Il tempo previsto per completare i lavori è di un anno, ma verrà premiato chi, oltre a presentare l’offerta economica più vantaggiosa, si impegnerà a realizzare l’importante opera in un tempo inferiore rispettando ovviamente tutti i criteri di sicurezza imposti da progetto. Ciò significa che entro il 2020 la diga di Montedoglio dovrebbe tornare alla sua piena funzionalità, garantendo un incremento potenziale della capacità dell’invaso pari a circa 50 milioni di metri cubi aggiuntivi. Tempi che – ricordiamo – si sono allungati di diversi mesi dopo che la ditta Impregilo Salini, questo accadeva nel mese di febbraio, aveva comunicato di non prendersi carico dei lavori di ristrutturazione del muro di sfioro. A quel punto è stata indetta una nuova gara da parte dell’Eaut, seppure “in danno”. Il bacino di Montedoglio, considerato quello artificiale più grande della Toscana, è di fondamentale importanza per la Valtiberina e tutta la provincia di Arezzo: in questi giorni, con temperature roventi e richieste di risorsa idrica quotidiana, sta rispondendo bene. “Siamo a dei livelli piuttosto alti – conclude il presidente di Eaut, Domenico Caprini – per il momento non ci sono problemi per quello che riguarda gli approvvigionamenti”. La Valtiberina e l’Altotevere sono terre nelle quali viene prodotto il tabacco Kentucky, coltura che richiede molta acqua. Sta di fatto che, seppure in costante calo vista anche l’assenza di pioggia, il livello attuale è di 383,60 metri sul livello del mare, pari a circa 82 milioni di metri cubi di acqua invasati.
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