Notizie Nazionali Economia

Istat: in Italia 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta

Dopo tre anni la crescita si arresta, ma siamo ancora sui livelli massimi dal 2005

Print Friendly and PDF

Stabile ma a livelli record, o al rovescio – se vogliamo – sempre a livelli record, ma sostanzialmente stabile. E’ questa la lettura che da l’Istat della povertà in Italia. In base ai dati 2018, ultimo anno prima dell’avvio del reddito di cittadinanza (che ora, alla luce di questi dati, in molti chiedono di potenziare), si stima che siano oltre 1,8 milioni (1 milione 822 mila per la precisione, contro 1 milione e 778 mila del 2017), le famiglie in condizioni di povertà assoluta, con un’incidenza pari al 7,0%, per un numero complessivo di 5 milioni di individui (8,4% del totale). Le famiglie in condizioni di povertà relativa sono invece poco più di 3 milioni (11,8%), quasi 9 milioni di persone (15% del totale). «Pur rimanendo ai livelli massimi dal 2005 – nota l’istituto di statistica - si arresta dopo tre anni la crescita del numero e della quota di famiglie in povertà assoluta». La povertà assoluta è concentrata soprattutto al Sud, dove il 9,6% delle famiglie si trova in condizioni di povertà assoluta, contro il 6,1% del Nord Ovest, il 5,3% del Nord Est e del Centro ed il 10,8% delle Isole. 

La povertà relativa

Le famiglie in condizioni di povertà relativa sono invece poco più di 3 milioni (11,8%), per un totale di individui di quasi 9 milioni (15,0%). Rispetto al 2017, segnala l’Istat, il fenomeno si aggrava nel Nord (da 5,9% al 6,6%), in particolare nel Nord-est dove l’incidenza passa da 5,5% a 6,6%. Il Mezzogiorno, invece, presenta una dinamica opposta (24,7% nel 2017, 22,1% nel 2018), con una riduzione dell’incidenza sia nel Sud (da 24,1% a 22,3%) sia nelle Isole (da 25,9% a 21,6%). Tornando ai dati sulla povertà assoluta rispetto al 2017 rimangono stabili i valori delle incidenze a livello nazionale per tipologia comunale di residenza delle famiglie. Al Nord i comuni centro delle aree metropolitane presentano incidenze di povertà (7,0%) maggiori rispetto ai comuni periferici delle aree metropolitane e ai comuni sopra i 50mila abitanti (5,4%) e ai restanti comuni più piccoli (5,7%). Al Centro, invece, i comuni centro di aree metropolitane presentano l’incidenza minore (3,5% di famiglie povere contro 5,6% dei comuni periferici delle aree metropolitane e comuni sopra i 50mila abitanti e 6,4% dei comuni più piccoli). Anche il confronto per tipologia comunale evidenzia lo svantaggio del Sud e delle Isole: l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta nei comuni centro di aree metropolitane è pari al 13,6% valore che raggiunge il 15,7% nel solo Sud.

La piaga dei minori

I minori in povertà assoluta sono invece 1.260.000 (12,6% rispetto all’8,4% degli individui a livello nazionale). L’incidenza varia da un minimo del 10,1% nel Centro fino a un massimo del 15,7% nel Mezzogiorno; rispetto al 2017, si registra una sostanziale stabilità e prevale nelle aree metropolitame. Disaggregando per età, l’incidenza presenta i valori più elevati nelle classi 7-13 anni (13,4%) e 14-17 anni (12,9%) rispetto alle classi 0-3 anni e 4-6 anni (11,5% circa). Le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 725mila, con un’incidenza dell’11,3% (oltre quattro punti più alta del 7,0% medio nazionale). La maggiore criticità per le famiglie con minori emerge non solo in termini di incidenza, ma anche di intensità della povertà: questa è, infatti, al 20,8% (rispetto al 19,4% del dato nazionale). Le famiglie con minori sono quindi più spesso povere, e se povere, lo sono più delle altre.

Famiglie numerose

Anche nel 2018 si conferma poi un’incidenza di povertà assoluta più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti. E’ pari a 8,9% tra quelle con quattro componenti e raggiunge il 19,6% tra quelle con cinque e più; si attesta invece attorno al 7% tra le famiglie di 3 componenti, in linea con il dato medio. La povertà, inoltre, aumenta in presenza di figli conviventi, soprattutto se minori, passando dal 9,7% delle famiglie con un figlio minore al 19,7% di quelle con 3 o più figli minori. Anche tra i monogenitore la povertà è più diffusa rispetto alla media, con un’incidenza dell’11,0%, in aumento rispetto all’anno precedente, quando era pari a 9,1%. Nelle famiglie con almeno un anziano l’incidenza di povertà è pari al 4,9%, più bassa, quindi, della media nazionale; scende al 3,2% se si considerano le coppie in cui l’età della persona di riferimento della famiglia è superiore a 64 anni (tra quelle con persona di riferimento tra i 18 e i 64 anni questo valore sale al 5,2%).

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
18/06/2019 21:43:26


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Economia

San Marino, è qui il nuovo paradiso fiscale: tasse al 6% per 10 anni >>>

Meno tasse per chi guadagna meno di 50mila euro: così può cambiare l'Irpef >>>

Vino Nobile di Montepulciano in salute: crescono produzione e mercato interno >>>

Angelo Gaja, il genio che ha cambiato il modo di fare il vino in Italia >>>

Bonus ristrutturazione 2024: dai beneficiari ai lavori ammessi. Tutto quello che c'è da sapere >>>

Case green: è allarme costi riqualificazione e svalutazione degli immobili >>>

Fisco, più tempo per pagare i debiti. Cartelle non riscosse stralciate in 5 anni >>>

Olio extravergine d’oliva, la crisi climatica infiamma i prezzi e crollano i consumi italiani >>>

Borghese: "Pago anche gli stagisti, offro 13ma e 14ma e aiuto il personale a trovare casa" >>>

Meno tasse per chi guadagna meno di 50mila euro: così può cambiare l'Irpef >>>