Opinionisti Giorgio Ciofini

Il Pelo

Un filosofo nato. Cascasse ‘l mondo non si sposta d’un millimetro, è ‘n ottimista per natura.

Print Friendly and PDF

Quando ci siamo rivisti dopo trent’anni, Arezzo era cambiata più di noi. Ritrovarlo è stato un tuffo nel passato tra nostalgia e un pizzico di sana incazzatura. 

Il Pelo

                Anche quella di Bakunin, ‘n confronto, era ’na peluria giovanile. Ha cominciato a fasse la barba ne’ la carruzzina, ma la su’ mamma ha dichiarato ch’anche quando l’aveva ne’ la pancia, già bucava come aver ingollato un riccio tutt’intero. Se va dal barbiere, porta le forbici da giardiniere. L’Acciai ha le setole al posto dei peli che ciànno l’umani. La signora Acciai l’usava al posto de l’aghi e ce cuciva ‘l cuoio. Col Pelo siamo stati ragazzi insieme e avversari nel Cisse, ai tempi mitici dei Superstar’s, ch’a ripensacce piglia ‘n magone grosso com’il Bidini, mitico centravanti dei Pipano’s, ch’era ‘na specie di Pinamonte biondo. Poi il lavoro portò il Pelo a Firenze e l’ho arvisto a spizzichi e boconi fino a’la pensione. È artorno dopo trent’anni e passa, ma è armasto uguale spiccicato. Soliti occhiali, medesimo giubbotto, stessa camicia a quadri e stessi jeans, il Pelo è come quando aveva diciott’anni e giocava coi Pipano’s. Oddio, giocava, è ‘na parola grossa. Diciamo piutosto che si piazzava ‘n mezz’al campo a’canto al Nonno, l’albitro fisso dei nostri derby e, se propio la palla gli passava davanti gli dava ‘n calcio, ma il più de’ le volte pigliava ne’ gli stinchi qualche Superstar ‘n transito. A quasi settant’anni, un giorno si e uno no, ancora piglia ‘l treno e va a Firenze a giocare al calcetto co’ su’ amici dell’Università, ‘n do’ ha fatto il custode quarant’anni senza minimamente ‘nvecchiare. È uno che s’affeziona ma senza esagerare, perché vole la sua libertà. Per questo un se dev’essere mai sposato, ma del Pelo non si sa quasi ‘gnente, perch’è dimolto riservato. Nel guardallo, siccome è armasto spiccicato, m’è venuta voglia de rifare ‘l derby coi Pipano’s e di rimettere ‘n fischio in bocca al Nonno. Ma poi mi so’ accorto che mezzi di quei ragazzi d’allora non ci sono più e che ci toccherebbe giocare al calcetto, cinque contro cinque e un fa per me. Va sempre del su’ passo il Pelo e, quando vede ‘n pericolo, fa il riccio com’i porcospini. È un filosofo nato. Cascasse ‘l mondo non si sposta d’un millimetro, è ‘n ottimista per natura. In cinquant’anni che lo conosco, mai l’ho visto giù di corda. O sarà stato perchè, sotto tutti quei peli, l’unica cosa che ogni tanto trapela sono l’occhi? Del resto, al Pelo, tocca stagni a distanza de du’ metri boni, sennò ti fa scarafolo e ti metti a ridere come Sprichin Doitch e non gli si pole fare neanche l’identikid perché, dietro tutte que’le setole, un s’è sa quel che c’è. Malignano che sia armasto signorino perché, sotto ‘l pelo non se trova alcunché e, come certi cani da signora, toccherebbe tosallo, per verificare. Un batuffolone che poteva fare il peluche e invece fa ‘l Pelo, perché unn’è capace di fare altro.

Giorgio Ciofini
© Riproduzione riservata
09/05/2019 11:38:13

Giorgio Ciofini

Giorgio Ciofini è un giornalista laureato in lettere e filosofia, ha collaborato con Teletruria, la Nazione e il Corriere di Arezzo, è stato direttore della Biblioteca e del Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona e della Biblioteca Città di Arezzo. E' stato direttore responsabile di varie riviste con carattere culturale, politico e sportivo. Ha pubblicato il Can da l'Agli, il Can di Betto e il Can de’ Svizzeri, in collaborazione con Vittorio Beoni, la Nostra Giostra e il Palio dell'Assunto.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Giorgio Ciofini

Via Tarlati ad Arezzo >>>

Vittorio Farsetti, teneva banco come gli svizzeri e aveva due nemici mortali: Siena e i Tedeschi. >>>

Vittorio Farsetti teneva banco come gli svizzeri e aveva due nemici mortali: Siena e i Tedeschi. >>>

Walter Sabatini, il poeta dei diesse >>>

Per la verità e per un Arezzo all’altezza della città e anche dei sogni >>>

L’erigenda chiesa >>>

Il Pionta >>>

L’Avato >>>

Il Sugnaccio >>>

Il Sinatti >>>