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La politica deride i cittadini con promesse che non riesce a mantenere

Quando verranno rimborsati i risparmiatori truffati dalle banche?

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Il 22 novembre 2015, con una decisione scellerata, il governo Renzi si permise di mettere le mani in tasca agli italiani, portando via loro i risparmi frutto di tanti sacrifici e mandando in fallimento quattro banche italiane, fra le quali anche Banca Etruria. Sono trascorsi tre anni e mezzo, i governi sono cambiati (Gentiloni prima e Conte ora) e chi doveva garantirsi i voti aveva perorato in campagna elettorale la causa del giusto rimborso per quelli che erano rimasti truffati dalle banche. A tutt’oggi, i risparmiatori non hanno ancora ricevuto nulla, nonostante le promesse del trio Conte-Salvini-Di Maio, tanto che nel decreto “crescita” l’unica cosa rimasta fuori è stata proprio il rimborso ai risparmiatori truffati. Una vera beffa per le vittime del “salva banche” (per non dire che è stata una vera e propria presa per il c…!). Della vergognosa vicenda di Banca Etruria si è tornato a parlare in settimana con l’apertura del maxi-processo a coloro che hanno amministrato la banca aretina negli ultimi anni, portandola fino al fallimento. In base a quanto trapelato dalle carte finora rese note ai mezzi di informazione, è emersa una gestione “allegra” della banca del territorio, con erogazione di finanziamenti a destra e a sinistra senza le opportune garanzie. Tutto ciò ha fatto sì che la banca andasse in default. Personalmente, non mi sembra giusto che finora a pagare siano stati gli unici incolpevoli della vicenda, ossia i risparmiatori, mentre chi ha causato il dissesto (sarà la Magistratura ad appurarlo) non ha al momento pagato alcuna conseguenza. Ma dico: qualcuno dovrà pur avere sbagliato qualcosa, se l’azienda è andata in fallimento, tenendo conto del fatto che chi ha amministrato la banca nell’ultimo ventennio (sia sul versante dirigenziale che su quello tecnico) ha percepito compensi importanti, anche perché era stato chiamato a dirigere una banca non certo grandissima, ma pur sempre molto importante per il territorio e il cui fallimento ha creato un terremoto a livello economico. Se ben si ricorda, Banca Etruria era stata ribattezzata la “banca dell’oro”. Nessuno vuole crocifiggere nessuno, ma speriamo che la Magistratura riesca a ricostruire i motivi del default e, se vi sono stati errori, che chi ha sbagliato paghi secondo quanto stabilito dalle leggi italiane, sperando che il processo non si allunghi fino al punto di pronunciare la parola più sospetta: prescrizione.    

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
05/04/2019 18:03:18

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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