E45: soldi per le imprese direttamente danneggiate e un pacchetto di aiuti

Ristoro per le aziende direttamente danneggiate dalla chiusura della E45, ma c’è dell’altro. A distanza di quasi due settimane, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è tornato a Pieve Santo Stefano con un pacchetto articolato di interventi, dimostrando anche una particolare celerità da parte sua e dei funzionari dell’ente. E stavolta, per il governatore – di nuovo ospite del teatro “Giovanni Papini” – ci sono stati soltanto consensi. È stata varata e approvata la legge che stanzia 300mila euro per contributi in favore delle imprese (sono in totale 9 nelle 4 aree di servizio, due a Pieve e altrettante a Sansepolcro) operanti lungo l’asse della superstrada, a patto però che si impegnino a riassumere i lavoratori fuoriusciti. Ben inteso che il contributo è rapportato con il fatturato di un mese, tolti i cosiddetti costi variabili. In secondo luogo, sono stati previsti aiuti all’economia della zona, sempre derivanti dall’interruzione del traffico (ora quello pesante) sulla E45 e aventi carattere generale. Questi consistono nell’apertura di un filone di microcredito fino a 20mila euro per le realtà artigiane, o comunque per le piccole e medie imprese, legati anche alla liquidità. Questo contributo potrà essere restituito alla Regione nell’arco di dieci anni, a tasso zero e a partire dal terzo anno. È stato poi messo a disposizione un fondo rotativo per le imprese di dimensioni più grandi, nell’ordine di 500mila euro e con importo comunque flessibile. Infine – terza tipologia di sostegno – sono stati stanziati 50mila euro per iniziative di rilancio e promozione turistica di una zona comprendente, sotto questo profilo, anche Chiusi della Verna e il noto santuario. Si tratta di mettersi in contatto con l’agenzia di promozione turistica. “Per ciò che riguarda i danni indiretti – ha sottolineato il governatore Rossi – e alludo per esempio all’aumento dei costi di trasporto per percorrenze più lunghe dei mezzi pesanti, noi come Regione possiamo fare il monitoraggio, ma la responsabilità di valutare se mettere soldi non ce la prendiamo, anche perché non siamo competenti; in questo caso, l’interlocutore diretto diventa Roma, fermo restando che potrebbe anche non arrivare nulla e lo dico fin da ora per mettere in guardia da eventuali contraccolpi”. Un ulteriore stanziamento di 30mila è stato poi previsto per la strada di Arsicci, fra Pieve e Badia Tedalda, che in questo lasso di tempo è stata una sostituta della E45. Entrando nell’argomento lavori e viabilità, Rossi ha concluso il suo intervento con un’altra garanzia: “Saremo vigili e solleciti nei confronti di Anas, perché nel giro di un mese e mezzo la E45 venga riaperta anche ai mezzi pesanti e ovviamente non dimentichiamo nemmeno la vecchia statale 3 bis, che dovrà essere rinazionalizzata”. Soddisfazione da parte dei sindaci di zona che tanto si sono battuti, assieme all’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli (presente anche lui), con Mauro Cornioli di Sansepolcro che ha elogiato la “reattività” di una Regione capace di attivarsi a tempo di record. In attesa della imminente ufficializzazione dello stato di crisi regionale, da inviare poi ai palazzi romani.