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Morto Gigi Radice: guidò il Torino allo scudetto con il suo calcio totale
Dopo Mondonico e Giagnoni, se va in questo 2018 un altro ex trainer granata
Gigi Radice non c’è più. Si è spento a 83 anni, ne avrebbe fatti 84 a gennaio, l’ultimo allenatore che riuscì a riportare lo scudetto al Toro nel 1976. Si era ritirato dal calcio a fine anni ’90 (l’ultima panchina fu il Monza), e più di dieci anni fa aveva scoperto di avere l’Alzheimer. Ma il granata gli provocava ancora emozioni, anche nell’ultimo periodo quando viveva ormai in un mondo parallelo. Ieri se n’è andato per sempre raggiungendo tutti i più grandi della storia granata, lasciando un grande vuoto e una certezza in meno nel mondo del Toro sempre più povero di esempi da seguire. Oggi sono solo lacrime per l’addio ad un altro grande tecnico del Torino, scomparso in questo orribile 2018 che ha inghiottito prima Emiliano Mondonico e poi Gustavo Giagnoni. Quartant’anni della miglior storia granata del dopo Superga spariti in pochi mesi.
Nato a Milano nel 1935, prima giocatore, 10 anni al Milan col quale vinse -fra i tanti trofei - tre scudetti e la Coppa campioni nel ’63. Poi allenatore per 30 anni fino al 1997. Dopo i successi con la maglia rossonera da calciatore, Radice passò in panchina, importando in Italia il calcio totale nato in Olanda. Ha allenato squadre blasonate come Torino, Inter, Milan, Fiorentina, Roma, Bologna e ha vinto uno storico scudetto col Toro nel 1976, capace di incantare col suo calcio totale.
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