Troppe "passeggiatrici" a Cerbara di Città di Castello

Come ormai ben noto, a Cerbara, in appartamenti gestiti da Cooperative, vivono alcune extracomunitarie, anche donne con bambini, di origine africana, in qualità di richiedenti asilo, è stato reso noto, non solo all’interrogante, ma anche all’assessore competente, che la Polizia di Stato starebbe compiendo controlli su alcune di queste donne che a più riprese sono state notate passeggiare lungo la statale ed anche in vie secondarie, all’altezza di Cerbara e Regnano. Inoltre, è stato osservato che molto spesso le stesse donne si intrattengono in conversazione con automobilisti fermi ai lati della carreggiata e che in alcune circostanze alle stesse signore vengano offerti dei passaggi in auto. E’ inoltre noto, che nelle vie sopracitate, si sia creato un continuo ed insolito via vai di auto, alcune delle quali già segnalate alle Forze dell’Ordine. I residenti, esasperati e preoccupati, continuano a chiedere maggiori controlli per ristabilire la normale e corretta situazione. Cosa stia succedendo ci sembra ormai chiaro, soprattutto se poi si incrociano tali avvenimenti con i dati di aumentata frequenza del Consultorio Usl da parte di alcune signore di colore in stato di imprevista gravidanza, spesso con richiesta di interruzione, oltre ai rischi di trasmissione di malattie veneree. Proprio per fugare qualsiasi dubbio su incresciose e difficili situazioni sociali, oltre che sanitarie, che si sarebbero potute venire a creare come nel caso segnalato, avevo suggerito in Consiglio Comunale di non ospitare donne sole, senza famiglia, se non nei casi assolutamente e strettamente necessari, ricordando, infatti, che purtroppo, in numerosi Paesi e soprattutto in Africa, l’arrangiarsi a sbarcare il lunario per guadagnarsi da vivere anche con metodi di dubbia moralità è tristemente all’ordine del giorno, quand’anche in alcuni casi, non ci sia costrizione alla prostituzione, ed è forse questo uno dei motivi principali per cui alcune di loro scappano dai Paesi di origine. E’ triste e raccapricciante osservare che le opportunità che questo Comune offre a queste donne sono più o meno le stesso del loro Paese di provenienza, ma mascherate da false accoglienze e buonismo. Questa non è vera ospitalità, ma pura propaganda politica sulla pelle delle donne. L’assessore competente Bassini che ha permesso lo svilupparsi di tale situazione dovrebbe seriamente riflettere sulla possibilità di rassegnare le proprie dimissioni e quanto meno fin da subito agire in maniera efficace per risolvere un così grave disagio sociale che ella stessa ha permesso di verificarsi.

CHIEDO:

• Di sapere se proseguono i controlli da parte delle Forze dell’Ordine e rendere noto cosa sta emergendo;
• Di sapere di chi è la responsabilità di queste donne, chi e come gestisce la loro quotidianità a Città di Castello;
• Di sapere i controlli sanitari fatti loro ed eventuali malattie riscontrate, i parti registrati e/o le interruzioni di gravidanza dal periodo in cui sono ospiti a Città di Castello (il che, ovviamente, indicherebbe che il concepimento è avvenuto qui);
• Di sapere i passi che intende compiere l’Amministrazione per risolvere la complicata situazione sociale e sanitaria che ha di fatto creato a Città di Castello.