Il biturgense Daniele Piccini oggi a Pordenonelegge con il suo ultimo libro di poesie
Lo stesso volume sarà finalista la prossima settimana del premio Dessì, in Sardegna
Con il libro di poesie "Regni" (editore Manni, Lecce 2017), il biturgense Daniele Piccini partecipa oggi a "Pordenonelegge" e la prossima settimana sarà finalista del Premio Dessì a Villacidro, in Sardegna. Piccini, 45 anni, è docente di Filologia della Letteratura Italiana all'Università per Stranieri di Perugia ed è stato presidente dell'Istituzione Biblioteca, Museo e Archivi Storici della città di Sansepolcro. "Regni" è il quinto libro poetico di Daniele Piccini (in precedenza erano usciti Terra dei voti, 2003, Canzoniere scritto solo per amore, 2005, Altra stagione, 2006, Inizio fine, 2013); in quest'ultimo libro, già il titolo suggerisce la presenza di una pluralità di "regni". Di che cosa si tratta? "Si può almeno provare a suggerirlo: il presente e la memoria, il visibile e l'invisibile, il regno dei vivi e quello dei morti", afferma Daniele Piccini. "La parola del poeta – prosegue - ascolta e richiama alla presenza tutto e tutti, seguendo l'indicazione fornita negli Ossi di seppia da Eugenio Montale, secondo cui «tutte le immagini portano scritto: / 'più in là'!". E dall'altro regno, quello dei cosiddetti perduti, continuamente giungono sussurri, richiami amorevoli, segnali. Piccini interroga il paesaggio e il mistero dell'essere, come quando si mette davanti alla Madonna della Misericordia di Piero della Francesca: "I suoi fedeli le crescono ai piedi / e chi la guarda nella luce casta / ha forza, ancora vivo, di chiamarla". Si tratta di un libro che racconta e intreccia storie nella concentrazione dei versi, che fa brillare amori nella scatola del ricordo e soprattutto domanda con l'intera creazione un senso e una misericordia.
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